Negli ultimi anni abbiamo affrontato due crisi epocali: quella economica iniziata nel 2008 e l’attuale, di natura sì sanitaria, legata al coronavirus, ma che presto sfocerà in una gravissima recessione economica.
Un altro fattore ha inciso e inciderà molto nel mondo del lavoro ed è l’incredibile velocità della rivoluzione tecnologica che è in atto da almeno 20 anni.
Mai come oggi spariscono, a causa della tecnologia, tantissime tipologie di lavoro, ma allo stesso tempo se ne creano di nuove. Viviamo tutti nel mondo del lavoro dell’incertezza, infatti possiamo tranquillamente sostenere che non esistono più i tanto sognati posti fissi.
Viviamo in un mondo che corre a velocità sostenuta verso orizzonti futuri imperscrutabili. Ma come affrontare questi cambiamenti così repentini e travolgenti? Ecco 6 consigli che possono aiutarti ad affrontare il mondo del lavoro di domani:
La prima impressione conta, anzi è fondamentale. Ci vogliono pochi secondi per capire se la persona che abbiamo davanti ci trasmette sensazioni positive o meno. Pochi secondi significa che molto spesso il candidato non riesce nemmeno a presentarsi e già il destino del colloquio è segnato.
Gli esseri umani non comunicano solo con le parole, ma anche con i gesti, la postura, gli abiti e le espressioni facciali. Per questo è fondamentale saper comunicare per sapersi vendere.
Sapersi vendere comprende una serie di competenze più o meno trasversali: in primis è necessario partire da un’attenta autoanalisi per saper leggere le proprie competenze, per poi sviluppare una buona parlantina che ci aiuti a trasmetterle all’interlocutore. Imparare a presentarsi in maniera appropriata a 360° è un ottimo inizio.
Prestiamo attenzione anche ai nostri profili social: Facebook, Linkedin, Instagram e Twitter nell’era digitale sono i nostri biglietti da visita. Attenzione alle foto che pubblichiamo, ai tag degli amici che accettiamo: oltre il 40% dei datori di lavoro controlla il profilo Facebook del candidato in fase di screening dei CV.
Apparire competenti, appassionati e motivati è fondamentale. Assumeresti mai una persona insicura e svogliata?
La motivazione e le competenze sono molto importanti. Difatti le aziende assumono i candidati che si dimostrano curiosi, proattivi, che hanno spirito di iniziativa e che investono su sé stessi e sulle proprie competenze.
Le aziende amano vedere la passione nelle persone.
Perché? Perché tutte queste caratteristiche dimostrano serietà e concretezza. Tutti aspetti che le aziende adorano, perché hanno bisogno di assumere persone che porteranno a termine gli incarichi senza trovare scuse.
Sia chiaro non basta un semplice “sono motivato e pronto per lavorare”, ma tutto il tuo corpo e tutti i tuoi muscoli devono confermarlo all’unisono.
Prima di ogni colloquio in azienda prendi informazioni sui canali social e studia il loro sito. In particolare poni l’attenzione su come comunicano, sulle cose che fanno, sui prodotti e/o servizi che vendono. Ti servirà!
Esseri competenti e curiosi non basta purtroppo. La professionalità è molto importante: non possiamo ridurla al solo patrimonio delle conoscenze, ma è strettamente collegata anche al bagaglio etico e personale del lavoratore.
Essere corretti, dimostrarsi persone integre, saper mantenere gli impegni sono tutti aspetti che le aziende richiedono di base. E come lo dimostri? Con l’attenzione ai particolari.
La cura e l’attenzione alle piccole cose ci definisce come persone e professionisti. Basta non arrivare puntuali al colloquio per dimostrare al selezionatore di essere una persona inaffidabile, la quale non porterà a termine i progetti assegnati.
La professionalità è la consapevolezza che stiamo facendo un’attività con uno scopo ben preciso: farla nel migliore dei modi possibili, per riconoscerci come professionisti non solo dal punto di vista tecnico (so fare il mio lavoro), ma anche personale (sono un professionista).
Si parla sempre di flessibilità e di pensiero laterale ma cosa significano? E perché sono così importanti per adattarsi alle nuove esigenze del mondo del lavoro?
Oggi bisogna essere “veloci di pensiero” per affrontare le sfide future, ce lo richiede il mercato e quindi anche le aziende.
La flessibilità non è solo una frase fatta, una cosa da dire a colloquio: la flessibilità va dimostrata. E’ una forma mentis quasi impossibile da simulare perché la si percepisce anche nei modi di muoversi, di parlare, di approcciarsi agli altri.
Flessibilità significa adattarsi all’altro, essere in grado di ragionare dal punto di vista dell’azienda, non vuol dire “faccio tutto quello che volete perché sono flessibile”, bensì vedere le cose come le vede l’azienda che sta decidendo se assumermi.
Pensiero laterale invece significa proattività e problemsolving, cioè uscire dagli schemi per risolvere problematiche e impasse organizzativi.
Nessun essere umano è un’isola, sia nella vita privata, sia in quella vita lavorativa. Ciò comporta che lavorare in team e saper ascoltare gli altri sono caratteristiche richieste da tutte le aziende.
Lavorare in team infatti significa saper ascoltare gli altri, sapersi adattare all’interlocutore e non dimenticare mai l’obiettivo comune: l’azienda.
Non commettere l’errore di non ascoltare il tuo selezionatore, sarebbe fatale. Ascolta e rispondi alle domande in maniera cortese e umile.
Imparare a vivere e lavorare in team, in un mondo sempre più incentrato sul proprio ego, non è una caratteristica semplice e banale. Quindi va sviluppata ascoltando e sforzandosi di comprendere il punto di vista degli altri.
Non basta sapersi vendere, essere professionali, saper ascoltare… Bisogna anche credere in se stessi e investire nella propria formazione.
Lo sappiamo: è finita l’epoca del lavoro sicuro a tempo indeterminato. Oggi bisogna essere smart per affrontare le sfide del futuro.
Insomma, se nella tua cassetta degli attrezzi hai solo un martello, tutte le cose che incontri ti sembreranno dei chiodi. Ma se aggiungi altri attrezzi sarai pronto quando la tecnologia renderà obsoleti i chiodi. Credere in se stessi e formarsi vanno sempre in coppia perché queste due attività ti migliorano dentro e ti rendono “invincibile”.
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