Tutti noi abbiamo sostenuto dei colloqui di lavoro e continueremo a farli e ad ognuno di noi è stata posta questa fatidica domanda: “mi elenchi i suoi pregi ed i suoi difetti.” In questo articolo andremo a vedere perché si pone questa domanda e come si risponde in modo corretto.
Chiedere ai candidati i principali pregi ed i principali difetti ha uno scopo ben preciso. Con questa domanda il recruiter cerca di capire se il modo di essere e, soprattutto, l’idea che il candidato ha di sé sono idonei alla posizione di lavoro offerta. Ciò che interessa è solo la funzionalità rispetto ad un determinato profilo.
Un candidato che conosce i propri punti di forza è probabile che sia più in grado di padroneggiarli e trasformarli in un valore per l’azienda. Allo stesso tempo, riconoscere le proprie debolezze è sempre un segno di maturità. Da un lato dimostra umiltà e sgombera il campo dall’arroganza, dall’altro può essere indice della capacità e voglia di migliorarsi, una dote sempre apprezzata dai datori di lavoro.
Quindi rispondere sinceramente a questa domanda è vitale per poter essere scelti. Ricordiamo che è vivamente sconsigliato raccontare bugie durante il colloquio di lavoro perché il rischio è di perdere una buona opportunità.
Quando il recruiter ci chiede i nostri pregi e difetti dobbiamo rispondere con le giuste parole, ma anche nel modo corretto. La sincerità è fondamentale in particolare riguardo ai difetti, però è importante anche ragionare ed avere una strategia.
Una tecnica molto utile è quella di chiudere sempre le risposte con qualcosa di positivo, nella mente del selezionatore rimarrà quello! Altro stratagemma molto intelligente è sottolineare tutto quello che si è fatto in passato o si sta facendo per superarli e migliorarsi ogni giorno, quando si espongono i punti di debolezza.
I punti di forza invece devono essere ragionati ed esposti in funzione della posizione offerta. Quindi:
Ti consigliamo sempre di trasmettere equilibrio, disponibilità e cortesia. Nessuno è perfetto, tutti noi commettiamo errori, ma avere l’umiltà di riconoscere i propri limiti e cercare di migliorarsi è una caratteristica di pochi essere umani.
Altro consiglio? Parti prima dalle debolezze, così da toglierti subito la parte più ostica e poter concludere con una raffica di aspetti positivi.
Quali sono i tuoi punti deboli? Sono troppo critico con me stesso
L’autocritica è sempre positiva e denota umiltà e voglia di imparare. E’ fondamentale anche per lavorare in team. Insomma è un buon biglietto da visita per il candidato.
Quali sono i tuoi punti deboli? Sono molto competitivo
Anche in questo caso, l’esser competitivo può rientrare tra le debolezze, ma è indice allo stesso tempo di ambizione e buona volontà.
Quali sono i tuoi punti di forza?
Ecco alcune risposte chiavi in mano perfette:
Attenzione ad non esagerare. Usane una o due al massimo e argomentale con esempi pratici!
In definitiva, benché le domande sui pregi ed i difetti in un colloquio possano sembrare banali e scontate, in realtà, nella maggior parte dei casi, rischiano di decidere l’esito di un percorso di selezione e fare la differenza tra un’assunzione e la temuta lettera di rifiuto.
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