Innanzitutto, cos’è l’onboarding?
In ambito HR, con questo termine si intende l’ultimo step del processo di recruiting, ovvero accoglienza della nuova risorsa in azienda. Questa fase è tanto importante quanto delicata, perché i primi giorni di lavoro gettano le basi per un rapporto di collaborazione positivo e duraturo.
Per questo motivo, la fase di onboarding si considera conclusa solo nel momento in cui la risorsa è pienamente integrata in azienda, sia dal punto di vista delle attività professionali che del rapporto “umano” con i colleghi.
In ogni azienda, il processo di onboarding è a sé: ogni impresa introduce il nuovo collaboratore al suo nuovo ufficio, alle fasi di lavoro, agli strumenti a disposizione e a tutti quei processi che coinvolgono quella particolare realtà.
Se il processo di onboarding avviene in modo positivo, ci sono maggiori probabilità che quella risorsa resterà più a lungo in azienda, dimostrandosi più ingaggiata e produttiva.
Più nel dettaglio, quali benefici offre il processo di onboarding?
Questo dimostra che un’elevata attenzione all’inserimento delle risorse garantisce l’instaurarsi di rapporti lavorativi e interpersonali soddisfacenti, che fanno sentire i dipendenti parte di un team e di una realtà aziendale in cui crescere professionalmente e umanamente.
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