Bisogna partire da una premessa, è preferibile valutare attentamente ogni curriculum. Dietro a quel foglio di carta ci sono una persona, una vita, dei sogni e dei diritti. Il nostro lavoro di recruiter genera un dovere verso quella persona: garantire a lei od a lui pari possibilità rispetto agli altri candidati.
Allo stesso tempo però bisogna valutarla e decidere se quella persona sia o meno giusta per quel determinato lavoro e per quella determinata azienda. Da oltre 20 anni ci occupiamo di ricerca e selezione del personale e ogni giorno analizziamo decine di curriculum che arrivano.
La maggior parte delle persone è sincera quando scrive il proprio curriculum vitae (CV), è vero però che ogni tanto qualcuno omette fatti negativi od esagera i traguardi raggiunti. Ciò accade anche perché la nostra memoria è selettiva e tende a dimenticare i ricordi negativi e ad enfatizzare quelli positivi; comunque è necessario dire o, in questo caso scrivere, sempre la verità.
La struttura di un CV può lasciare intendere molto delle capacità organizzative del candidato. Se il curriculum che hai davanti è nel formato europeo avrai meno spunti, ma l’assenza di inventiva, in questo caso, può significare osservanza delle comuni regole comportamentali.
Se invece è stato realizzato con un template personalizzato, dimostra un’attenzione e una dedizione notevole nella ricerca di quel determinato lavoro, oppure la voglia di mettersi in mostra o di enfatizzare elementi non inerenti al ruolo da ricoprire?
La risposta è semplice: che profilo stiamo ricercando? Creativo o tecnico? Nel primo caso la personalizzazione del template è accettabile, purché ordinata e non esasperata, nel secondo un po’ meno.
Prima di iniziare qualsiasi selezione del personale cerchiamo di delineare molto bene il/la candidato/a ideale così da valutare con precisione se ognuno degli aspiranti sia in possesso delle qualifiche, dei requisiti e delle esperienze che l’azienda richiede.
In questo frangente essere precisi e concreti è fondamentale per il bene di tutti. Un errore può compromettere una carriera ed il fatturato dell’azienda. Di norma utilizziamo una check list e valutiamo tutti i requisiti e le qualifiche necessarie cercando il candidato giusto per l’azienda.
Bisogna sempre essere convinti della buona fede di tutti, però il curriculum vitae è un documento molto importante, al pari della patente o della carta di identità. Dentro c’è tutto quello che serve per descrivere una persona: la sua professionalità, i suoi successi, le sue ambizioni, i suoi sogni e le sue competenze.
Per questo riteniamo che ogni persona debba, dopo aver scritto un curriculum, leggerlo e rileggerlo molto attentamente: troppo spesso noto errori clamorosi, come scrivere il proprio nome sbagliato; ciò è certamente sinonimo di scarsa attenzione e, quindi, forse anche di altrettanto scarso interesse per il ruolo da ricoprire.
Diciamo che, in questi casi, il candidato non parte con il vento a favore.
Noi teniamo sempre sotto controllo il vuoto temporale immotivato tra il termine di un lavoro e l’inizio di un altro o la presenza di periodi di formazione che si sovrappongono a periodi di lavoro: ne prendiamo nota e chiediamo spiegazioni in fase di colloquio.
Prima di contattare via email i vari candidati, mi prendo dell’ulteriore tempo per effettuare dei controlli approfonditi, in particolare analizzo:
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Tutte queste azioni le mettiamo in pratica cercando di essere i più obiettivi possibile; è un dovere che abbiamo nei confronti dell’azienda nostra cliente e del candidato.
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